Formare giovani sulla partecipazione alla vita civile, ma prima di tutto restituire fiducia nella “cosa pubblica”, sono gli obiettivi della “Scuola di partecipazione”, che per la prima volta prende il via in provincia di Rovigo su spinta del Movimento Politico per l’Unità, insieme ad una rete di associazioni.
Qualcosa di più di un semplice corso di formazione, la “scuola” è un percorso formativo per i giovani, che discuterà e farà discutere il tema della cittadinanza attiva, con una ragione precisa. “La politica oggi è vista in modo quasi completamente negativo, anche a causa di esempi negativi, così i giovani partecipano sempre meno attivamente alla vita della comunità”, spiega Federico Amal, tra i promotori dell’iniziativa, attivo nell’associazionismo e vicesindaco di Lendinara.
Amal viene dalle scuole di formazione già avviate a livello nazionale dal Movimento. “Hanno influito molto sulla mia formazione come amministratore e mi hanno aiutato a superare le molte difficoltà che si incontrano”. La scuola, spiega Carla Vallin del Movimento, “nasce dal bisogno di creare un gruppo locale di amministratori che si riconoscano in determinati valori, legati al Movimento di Chiara Lubich”.
Si rivolge a giovani tra i 16 e i 30 anni. Teresa Manighetti è una di questi: “Ho seguito i corsi a Treviso. Anche se non sono attiva in politica, nel senso della presenza in un’amministrazione, ho imparato a vivere da cittadina attiva nella mia comunità”.
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