mercoledì 17 settembre 2014

Alla 71ª mostra del cinema di Venezia


E' stata ospite la scorsa settimana, della rubrica “Per un pugno di film”, condotta da Simone Muraro e Denis Maragno, Daniela Muraca, che ha seguito per il nostro settimanale, la 71ª edizione della Mostra di arte cinematografica di Venezia. «La mia permanenza si è limitata a tre soli giorni, ma sono stati molto speciali e sufficienti per fare delle considerazioni. La mia impressione è che la 71ª mostra del cinema si è dimostrata in tutta la sua giovinezza – ha detto la Muraca – ho notato che l'atmosfera della crisi economica, prurtroppo si fa sentire e l'ho colto anche dagli umori del pubblico per esempio quando ero davanti al red carpet ho avuto modo di parlare con un gruppo di ragazze che lavorano come commesse in alcuni negozi a Venezia, dicevano che ci sono stati dei tagli nelle collaborazioni. Secondo me poi diminiuse anche il divismo e ci si immerge maggiormente in una atmosfera di lavoro, questo lo si è visto anche tra le rappresentanti delle case di moda che erano tutte in divisa nera, ma non era una eleganza ostententata e lasciavano prevalere la concretezza. Pere quanto riguarda i film a prevalere sono stati senz'altro i film di approfondimento, che scendono alle radici dell'essere umano, in tutti i film che ho visto, in quelli italiani e in quelli stranieri. Tra i film che ho visto Anime nere di Francesco Munzi che fotografa la situazione delirante della 'ndrangheta, il film è girato sull'Aspromonte, con gli attori che recitano in dialetto calabrese e poi sottotitolato in Italiano ed in Inglese. Un film che possiamo avvicinare a La Trattativa di Sabrina Guzzanti che parla del rapporto tra Stato e Mafia e anche in questo caso c'è un approfondimento di non poco conto. 
E' emerso anche un bisogno di spiritualità che è emerso anche negli altri due film italiani in concorso in particolare ne La vita oscena di Renato De Maria che non capisci bene se è onirico o realista ma che punta dritto alle radici del dolore. Anche il film vincitore Un piccione seduto su un ramoriflette sull'esistenza è un film molto profondo.
Una bella novità del Festival come ha sottolineato Daniela è il “Venice Film Market” che si organizza al terzo piano dell'Hotel Excelsior ed è una occasione di incontro tra produttori ed acquirenti anche stranieri si incontrano, perchè il cinema è anche mercato in fondo.
L'Italia ha conquistato il premio di migliore attrice con Alba Rohrwacher per “Hungry Hearts” di Saverio Costanzo. Film che ha ricevuto anche la coppa volpi per la migliore interpretazione maschile da parte dell'attore americano Adam Driver.



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