Il nome dell'associazione ne riassume lo spirito: la casa simboleggia l'accoglienza, mentre il riferimento ad Abramo, patriarca di tre religioni, indica la volontà di aprire le porte a tutti,
indipendentemente dalla religione, dalla cultura, dal sesso, dalla nazionalità.
"Siamo partiti con la distribuzione di beni di prima necessità, la classica sportina. Poi abbiamo cambiato il progetto - racconta Susanna - Ci siamo accorti che queste persone avevano tanto bisogno di essere ascoltate".
Ne è nato un progetto di accoglienza in due comunità, in cui le persone possono non solo dormire, ma anche trascorrere parte della giornata. La comunità di Borsea ha aperto le porte alla città il 21 ottobre, con un pranzo di condivisione, preparato proprio dagli ospiti: "Ci è venuta l'idea di rendere visibili queste persone con il loro talento: la cucina". Sono una dozzina le persone accolte dalla Casa di Abraham, prevalentemente italiani.
A loro l'associazione cerca non solo di dare un tetto, ma anche di restituire un futuro. Nel tempo, però, l'associazione si è voluta occupare anche di altre problematiche. Ad esempio, la solitudine degli anziani. "E' nato un progetto di affido anziani - spiega Susanna - Non è altro che recuperare un rapporto di buon vicinato, incontrando le persone sole e aiutandole nelle piccole cose ". C'è anche un gruppo di giovani, che porta nell'associazione lo stile e le attività delle nuove generazioni. "C'erano state situazione problematiche nella nostra comunità - racconta Chiara -. Il gruppo è nato dalla voglia di fare qualcosa di diverso, attraverso i cosiddetti "nasi rossi", la clownerie, l'animazione". La puntata è in onda su Radio Kolbe il mercoledì alle 17.05 e il giovedì alle 11.00 e alle 21.15.
Qui sotto un momento dell'intervista in radio
Grazie ragazzi di averci dato la possibilità di raccontarci. Spero di rivederci presto.
RispondiEliminaSusanna