L’Avis polesana ha lo sguardo rivolto al futuro. Con 52 sedi comunali e 11 mila iscritti, in questi anni ha realizzato alcuni importanti progetti e ha messo al centro il tema del rinnovamento, che passa per il coinvolgimento dei giovani.
Alla guida dell’Avis provinciale di Rovigo nell’ultimo triennio, il presidente Massimo Varliero è l’ospite della puntata di “Radio Volontariato” in onda nella prima metà di marzo. Con l’occasione dell’assemblea annuale – che si svolge il 19 marzo ad Adria – abbiamo fatto il punto sulle novità, i risultati e le prospettive della più nota associazione di donatori di sangue.
Innanzitutto, il punto sull’anno ormai concluso: “Nonostante una leggera flessione del numero di donatori, si sono iscritti moltissimi giovani tra 18 e 35 anni e sono aumentate le donazioni, circa 21 mila nel 2015”.
I giovani sono stati fin dal principio una delle priorità del mandato dell’attuale presidente.
“Nel 2016 organizzeremo corsi di formazione, che saranno curati dai giovani. Dobbiamo dare dinamicità all’associazione, perché sia adatta ai giovani, alle loro esigenze e ai loro tempi”.
In quest’ottica è nato anche il primo Gruppo giovani provinciale, che conta attualmente 26 iscritti e organizza attività soprattutto verso il mondo della scuola, fin dalla più giovane età.
Negli ultimi anni, l’Avis provinciale si è distinta anche oltre i confini del Polesine, ad esempio per l’Ufficio unico di chiamata, una realtà unica a livello regionale e oggetto di interesse anche a livello nazionale. Rispondendo alle peculiarità del nostro territorio, rende più efficiente il sistema della donazione: “Grazie a questo Ufficio facciamo sì che si doni esattamente il sangue di cui c’è bisogno. I donatori, così, sanno che non va sprecata nemmeno una goccia”.
Altro risultato importante è il protocollo siglato l’anno scorso a Fratta Polesine con l’Aido, che ufficializza la collaborazione tra le due associazioni di donatori. “Per quanto ci riguarda, sancisce un rapporto che esisteva già. Da tempo siamo convinti che occorre unire le forze, perché entrambe le associazioni hanno lo scopo di servire i malati”.
La puntata è condotta da Francesco Casoni e Giulia Ranzani del Centro servizi volontariato di Rovigo.
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