Max Destro e Cristian Rosa ci
portano questa settimana, sulle ali di un volo immaginario,
a Cuba. Accompagnati dalle note del cantautore Zucchero
che recentemente ha pubblicato l’album “La sesion cubana”, riscoprono la storia e
le tradizioni di questo paese
dell’America Latina. «Inizialmente una colonia
spagnola, - ha spiegato Max - Cuba ha raggiunto l’indipendenza a seguito di due
guerre, nella seconda delle quali perse la vita Josè Martì ritenuto il padre fondatore di Cuba. Agli
inizi del ‘900 però viene trasformata in un protettorato degli Stati Uniti. Gli Usa favorirono anche il
golpe del Sergente Fulgencio Batista che rimase al potere fino al 1959 quando l’avvocato Fidel Castro ed
il medico argentino Ernesto Guevara detto “Che”, organizzarono la rivoluzione che portò all’autonomia di Cuba, che però fu sottoposta fin dal 1961 all’embargo economico
da parte degli Stati Uniti e costretta a dipendere economicamente dall’Unione Sovietica. Cuba dunque è sempre stata costretta a cavarsela da sola. Il sogno di Zucchero era
quello di fare un concerto a l’Avana, concerto che c’è stato l’8 dicembre 2012. Canzone simbolo di questo album è il rifacimento della nota “Guantanamela” che è considerato l’inno non ufficiale di Cuba. Un lavoro coraggioso da parte del cantautore italiano». Sempre prendendo spunto dal disco di Zucchero, Max e Cristian hanno ricordato il viaggio a Cuba compiuto da Papa Giovanni Paolo II:
«un viaggio storico - ha detto Max - perchè si è trattato del primo viaggio di un Pontefice in un paese comunista e completamente chiuso al mondo e completamente laico dove
non era garantita la libertà religiosa. Il Papa in quella occasione ha chiesto a Fidel Castro la reintroduzione della libertà religiosa e anche la possibilità di celebrare
il Santo Natale che era preclusa ai fedeli. Sono entrati poi molti missionari. Sono stati liberati alcuni detenuti politici. Fidel Castro rimase molto colpito dalla personalità di Papa Giovanni Paolo II ed è sembrato quasi intimidito dalla presenza del Pontefice». Cristian e Max si sono quindi soffermati sulla descrizione dell’album e sul concerto fatto all’Avana: «una delle difficoltà
è stata trasportare gli strumenti musicali per il concerto: sono stati imbarcati mesi prima, poiché a Cuba non c’era nulla a disposizione.
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