Ospite in radio nella seconda puntata di Arab Rovigo, rubrica bilingue, è stato Aziz Wahbi, imprenditore di origine marocchina ma con
la passione per il cinema. Aziz, è stato intervistato dalle due conduttrici della rubrica, Dounia, presidente dell’Assocazione Casa Marocco e da Valentina
che con le loro domande ci hanno fatto scoprire la storia di Aziz. Una storia iniziata nel 1972 in Marocco a Settat vicino a Casablanca dove è cresciuto
assieme ai suoi sette fratelli: «All'età di sette anni ho cominciato ad andare
a scuola fino a quando ho preso la baccaloria – ha spiegato Aziz – nel 1994,
all'età di 22 anni, sono andato in Francia da mio fratello per finire gli studi
ma a causa di problemi economici non li ho portati a termine. Dopo, sono venuto
qui, in Italia, da un'altro mio fratello e ho trovato subito lavoro in una
falegnameria e in seguito in una impresa edile. Alla fine ho lavorato come
responsabile in una fabbrica geo tessile. Nel 1999 ho conosciuto Monika e
l'anno successivo mi sono sposato con lei e ho avuto due figli: Adam (10 anni)
e Sami (4 anni).Io e i miei amici
abbiamo fondato nel 2007 l'associazione Amal, che svolge attività sportive,
culturali e sociali; e nei ultimi anni ha svolto attività di carattere
internazionale per legare il Marocco con l'Italia, attraverso viaggi culturali
in Marocco, gemellaggi e ricerche tra Università marocchine e italiane»
Il vero sogno di Aziz era però quello di aprire una attività
imprenditoriale: «Ho sempre pensato di aprire un'attività mia (per esempio un ristorante,
un bar o qualcosa del genere) perché a me piace socializzare con le altre
persone, e alla fine il mio desiderio si è avverato: io e mio fratello abbiamo
aperto una pizzeria a Oliero vicino a Bassano. La nostra pizzeria sta
diventando molto conosciuta perché è diventato un centro culturale, si prepara
sia cucina italiana che arabo marocchina (couscous, tè caldo, kebab, tajin). La
nostra pizzeria è stata classificata terza miglior attività di immigrati
d'Italia in un concorso di 5mila partecipanti!».Ma Aziz ha intrapreso in questi anni anche altre attività
come un film in cui Aziz ha recitato come attore protagonista: «Prima ho
partecipato a delle ricerche con l'Università di Padova sull'immigrazione e il
recupero dei terrazzamenti – ha spiegato ancora- e poi abbiamo realizzato con l'Università di Padova, il Comune
di Valstagna e la Regione Veneto un film che si intitola "Piccola
Terra", che parla della mia storia, del recupero dei terrazzamenti
abbandonati dagli italiani che sono emigrati all'estero per cercare fortuna. Un
film girato tra il Marocco e l'Italia, e che alla fine ha vinto il concorso
"migliore documentario d'Italia" nel concorso di CinemAmbiente 2012.Il medio metraggio la cui regia è stata
curata da Michele Trentinie Marco Romano è stato proiettato anche alla Camera dei Deputati e in centinaia di
altre sale in Italia e anche all'estero». Però Aziz non si sente ancora
realizzato ed il suo percorso prosegue sulla strada dell’integrazione: «Io e la
fondazione Amal, stiamo organizzando il festival "Dialogando" che
avrà luogo il 13 aprile a Bassano del Graooa e dove ci sarà musica, turismo,
danza, artigianato, cultura, tradizione, sapori, caffetano, henne, gnawa e come
gran finale il prepareremo il piatto di couscous più grande d'Europa». Quando
si dice che gli immigrati sono una ricchezza…
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