E’ stata ospite della nuova puntata di Arab Rovigo, Alessandra Tozzi, psicologa, responsabile del Servizio Antiviolenza del comune di Rovigo. Tema della puntata ovviamente la violenza sulle donne, dentro e fuori le mura domestiche. Valentina e Dounia hanno posto alcune domande all’ospite su questo servizio che è attivo dal 2008. Il tema della violenza alle donne è al centro oggi più che mai del dibattito pubblico e mancano politiche di contrasto alla violenza. Sono state avviate delle ricerche, dei progetti di sensibilizzazione e di formazione ma la normativa è ancora un po’ statica. Alcune ricerche dimostrano che la violenza contro le donne avviene sia nei paesi industrializzati sia nei paesi in via di sviluppo. Le vittime appartengono a tutte le classi sociali e a tutte le classi culturali. Secondo l’Oms almeno una donna su cinque ha subito abusi fisici e sessuali da parte di un uomo nel corso della propria vita. Il rischio maggiore sono i famigliari, i mariti, i padri seguiti dagli amici, dai vicini di casa e dai colleghi di lavoro. «La violenza nei confronti delle donne non è un fenomeno solo delle grandi città – ha detto Alessandra – e anche Rovigo, che se dal punto di vista della criminalità è un’oasi felice, invece il fenomeno della violenza domestica è qualcosa che sta emergendo gradualmente, grazie anche al tam tam mediatico con il quale ci stiamo misurando. Solo nell’ultima settimana ci sono stati tre nuovi accesi al Servizio Antiviolenza del nostro comune». Negli ultimi anni le casistiche che si sono verificate sono state fatte oggetto di un osservatorio: «la maggior parte delle donne che arrivano da noi subiscono maltrattamenti sia di tipo fisico che di tipo psicologico, infatti dove c’è violenza fisica c’è sempre anche violenza psicologica. Molte donne arrivano e dicono: io non ho preso botte dal mio compagno però mi sento mortificata, dai suoi atteggiamenti, dalle sue parole, da quello che mi fa a livello emotivo e questa anche se non comporta lividi è violenza a tutti gli effetti. Questa è la nostra maggior parte della casistica, poi ci sono casi di violenza economica che riguardano specialmente le donne straniere. Le donne in questo caso vengono lasciate con i minimi mezzi di sussistenza per badare la famiglia e i figli. Il marito per dire lascia alla moglie solo cinque euro per fare la spesa, quando sappiamo tutti che con cinque euro non si compera neanche il pane». Secondo i dati a disposizione del Servizio Antiviolenza a chiedere sostegno sono per metà donne italiana e per metà straniere: «le donne straniere che si rivolgono a noi – ha specificato Alessandra – sono straniere regolari, persone inserite. Il problema è la lingua, perché ci sono donne che non parlano bene l’italiano e quindi facciamo fatica a rapportarci con loro anche se abbiamo sempre a disposizione dei mediatori. Sia per quando riguarda le donne del mondo arabo ma anche in Polesine, dove il concetto di famiglia è ancora un valore molto radicato, prima che una donna arrivi a denunciare la violenza passano magari degli anni perché si cerca di tenere nascosto per salvaguardare l’integrità della famiglia». Il numero di telefono del servizio antiviolenza (gratuito anche da cellulare) è 800304271 è una segreteria telefonica negli orari di non apertura: «La segreteria viene giornalmente ascoltata. La segnalazione viene fatta in maniera anonima basta lasciare un recapito e si verrà ricontattati con un numero filtrato in maniera tale che la persona, anche se ci dovesse essere il marito a fianco non può risalire al nome. Poi se capita che dall’altra parte troviamo un uomo sappiamo come cavarcela. C’è anche un indirizzo email che è cdonnaantiviolenza@comune.rovigo.it anche questo è un modo per contattarci in sicurezza e in maniera anonima».
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