Montagna e Scrittura sono le due grandi passioni di Christian Spinello e le ha unite in un romanzo dal titolo “Sotto il peso delle nuvole”, scritto lo scorso anno e pubblicato da Bibliotheka Edizioni.
La passione per la montagna è iniziata da Christian era un bambino che con il papà e la mamma trascorreva le vacanze in montagna dormendo in macchina in mezzo alla natura e andando a farsi il bagno nell’acqua fredda del fiume per poi trascorrere il resto della giornata facendo lunghe camminate lungo i sentieri. Un sacrificio ripagato dalla grande soddisfazione di
godersi un paesaggio unico, spettacolare. «La bellezza delle montagne è qualcosa di impareggiabile» affermato Christian che è stato ospite nella rubrica Ponte Radio la scorsa settimana.
Eppure ad un certo punto della sua vita questa passione per le montagne sembrava svanita:
«Appena terminati gli studi - racconta - ho iniziato a lavorare in fabbrica e per tanti anni il lavoro faticoso mi ha tolto l’entusiasmo per la natura era come se la polvere e la ruggine mi avessero oscurato gli occhi».
Un giorno in fabbrica però succede qualcosa di magico: l’incontro con un collega che gli regala un libro di Mario Rigoni Stern, “Il sergente della neve”. Christian torna a riaprire gli occhi e di nuovo ricomincia ad innamorarsi della montagna ed in lui nasce anche la passione per la scrittura.
Poi arriva per lui anche l’esperienza della disoccupazione perché la fabbrica dove lavorava è costretta a chiudere per mancanza di lavoro. Quel duro lavoro che però gli consentiva di affrontare la vita con una certa tranquillità gli viene a mancare. Ma Christian è un montanaro, uno abituato a salire e a risalire: « Mi sono detto: forse è arrivato il momento di dedicarmi a quello che mi piace e così mi sono iscritto alla scuola Palomar diretta dallo scrittore Mattia Signorini. Nei dieci mesi di frequentazione della scuola è nato il romanzo “Il peso delle nuvole”.»
La storia è quella di un giovane montanaro dell’altopiano di Asiago,di nome Bastiano, figlio di un contadino, del sudore e della fatica, innamorato della ragazza più bella del paese, Imelda, appartenente però ad una famiglia benestante. Un amore corrisposto dalla ragazza ma disapprovato dal padre della ragazza.
Sono gli anni della Grande Guerra ed il giovane vede l’opportunità di fare il soldato come la possibilità di salire di rango sociale e quindi di poter essere accettato nella famiglia di Imelda. Ma le cose andranno diversamente.
Christian ha scelto di ambientare il suo romanzo durante la prima guerra mondiale per aiutare i giovani a riscoprire questo periodo storico durante il quale tanti giovani hanno sacrificato la loro vita combattendo: «i giovani di oggi credo corrano il rischio di seguire falsi miti - afferma Christian - il messaggio è quello che debbano arrivare prima degli altri anche a scapito degli altri, invece dobbiamo ricordarci che siamo prima di tutto uomini e per tutti deve esserci una possibilità. Tutti devono avere una dignità e trovo che tante volte a darci questa dignità è paradossalmente la guerra».
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