Oltre ad essere Team Manager della Bianchi, settore Mountain Bike, dal 2010 segue anche il Giro d'Italia per Radio Rai.
E così ha fatto anche quest'anno in occasione del Giro d'Italia n. 100 conquistato per la prima volta da un corridore Olandese, ovvero Tom Doumulin. Massimo ha accettato il nostro invito a Ponte Radio, rubrica condotta da Roberto Giannese e ci ha parlato della sua lunga esperienza di ciclista ma anche delle emozioni che ha provato seguendo come radiocronista l'edizione di quest'anno della corsa rosa. Non solo, ci ha anche rivelato qualche previsione sul prossimo Tour de France. «Da ragazzo avevo degli amici di Stanghella che praticavano questo sport ed anch'io ho deciso di provare a praticare questa attività che mi piaceva, ricordo che da bambino un negozio di biciclette esponeva delle bicicletta da corsa in vetrina ed io mi fermavo davanti ad ammirarle e a sognare. Poi con impegno e superando anche dei momenti difficili sono arrivato al professionismo. Mi sento tutto sommato un privilegiato, un fortunato. Bisogna credere in quello che si vuole e non pensare che siano solo dei sogni». Massimo anche negli incontri che spesso svolge con gli studenti delle scuole rimarca sempre l'importanza dello studio. «Lo sport è molto educativo il ciclismo in particolare che ha delle regole precise mi ha formato e mi ha fatto capire che nulla si ottiene senza sacrificio».
Sul Giro di quest'anno ha commentato: «Questa edizione verrà ricordata per due motivi in particolare: per essere stata la numero cento e per essere stata la prima conquistata da un corridore Olandese, Tom Doumulin che certamente se l'è meritata perché è stato messo alla prova dagli avversari e per avere avuto anche qualche problema di salute».
Sulla sue esperienza di radiocronista in modo ha affermato: «le emozioni ogni anno sono sempre differenti, le emozioni ogni anno sono sempre differenti proprio perchè il Giro ogni anno attraversa posti differenti, quest'anno siamo stati nella bellissima Sardegna. Solo vedere questi territori da batticuore poi se a questo ci aggiungi la gara, l'agonismo, la fatica, i sorrisi, i momenti difficili, sono cose che quando tu le esterni attraverso la radio, sono davvero emozionanti. Si è coinvolti soggettivamente non so come descriverlo, è qualcosa che mi viene spontaneo esternare. E' un privilegio essere lì in quei momenti».
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Qui sotto una immagine di Massimo Ghirotto all'ultimo Giro d'Italia mentre si prepara per un collegamento per Radio Rai.
Qui sotto una immagine di Massimo Ghirotto da ciclista con la maglia della Carrera
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