martedì 21 luglio 2015

Tecnologia e coscienza dell'uomo. Un crescita difforme.


Continua l'appassionata lettura dell'enciclica “Laudato sì” di Papa Francesco, nell'ambito della rubrica Cercatori di bellezza. Salvatore, Giorgio e Nazzareno, sono arrivato alla lettura del terzo capitolo, dove il Pontefice pone alcune riflessioni sui progressi della tecnologia e sul fatto che questo progresso però non è stato accompagnato da una contemporanea crescita da parte dell'uomo della coscienza. Scrive Papa Francesco: «La tecnologia ha posto rimedio a innumerevoli mali che affliggevano e limitavano l’essere umano. Non possiamo non apprezzare e ringraziare per i progressi conseguiti, specialmente nella medicina, nell’ingegneria e nelle comunicazioni.... 
Tuttavia non possiamo ignorare che l’energia nucleare, la biotecnologia, l’informatica, la conoscenza del nostro stesso DNA e altre potenzialità che abbiamo acquisito ci offrono un tremendo potere. Anzi, danno a coloro che detengono la conoscenza e soprattutto il potere economico per sfruttarla un dominio impressionante sull’insieme del genere umano e del mondo intero. Mai l’umanità ha avuto tanto potere su sé stessa e niente garantisce che lo utilizzerà bene, soprattutto se si considera il modo in cui se ne sta servendo. Basta ricordare le bombe atomiche lanciate in pieno XX secolo, come il grande spiegamento di tecnologia ostentato dal nazismo, dal comunismo e da altri regimi totalitari al servizio dello sterminio di milioni di persone, senza dimenticare che oggi la guerra dispone di strumenti sempre più micidiali. In quali mani sta e in quali può giungere tanto potere? È terribilmente rischioso che esso risieda in una piccola parte dell’umanità.  

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