Continua la serie di trasmissioni di Cercatori di bellezza, dedicate al rispetto ambientale, questa volta Giorgio e Salvatore, prendono spunto dal libro “Luce del Mondo” di Papa Benedetto XVI o meglio, si tratta di un libro-intervista scritto da Peter Seewald e Papa Benedetto XVI, pubblicato nel 2010 ed è frutto della conversazione tra Seewald e Ratzinger nell'estate dello stesso anno, dal 26 al 31 agosto a Castel Gandolfo per un'ora al giorno. Per la prima volta nella storia, il Papa ha accettato di pubblicare il resoconto integrale di sei ore di intervista, senza censure.
Nel dialogo, Papa Benedetto affronta, anticipandoli, alcuni temi ambientali, che Papa Francesco tratta nella sua Enciclica Laudato Sì.
“L'uomo oggi concepisce la libertà come pretesa di poter fare tutto”, si riflette sul fatto che “Il potere dell'uomo sul mondo, sul controllo e lo sfruttamento delle sue risorse è cresciuto in maniera esponenziale ma alla base di questo non c'è stato uno sviluppo morale”.
Si parla infatti della conferenza di Copenaghen che si era tenuta l'anno prima della pubblicazione del libro e lo scrittore aveva sottolineato che in quella occasione furono presentato gli studi sul clima di mille scienziati e questi studi convergevano sul fatto che se la temperatura globale si fosse alzata di due gradi le conseguenze climatiche sarebbero state sconvolgenti e drammatiche, si sarebbero verificate tempeste spaventose. Quell'accordo però non conteneva nulla di concreto che i paesi avrebbero dovuto attuare: «Tutti si sono resi conto della minaccia incombente – disse Benedetto XVI – esiste una coscienza morale, ma convertire questa coscienza in volontà politica è pressoché impossibile perché nessuno è disposto a compiere delle rinunce.
Serve una nuova coscienza individuale che renda l'uomo disponibile alla rinuncia, solo quando la coscienza di tutti gli individui si potrà attuare un cambiamento. La Chiesa è vicina alle coscienze dell'uomo e dunque ha una grande sfida davanti a sé portarlo a compiere queste rinunce».
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