martedì 4 febbraio 2014

Noi, in servizio civile nazionale grazie al bando speciale





 A seguito del terremoto che ha colpito l'Emila nel 2012 è uscito un bando speciale di Servizio Civile Nazionale che ha assegnato alcuni posti anche nella nostra provincia, in particiolare per i Comuni dell'alto Polesine.
Tre dei  volontari, volontari che hanno partecipato a questo bando sono ospiti nella puntata di Radio Volontariato in onda nella prima metà di febbraio. 

In particolare, alle domande partire dal microfono di Francesco Casoni hanno risposto Francesco Rossi, che sta svolgendo il servizio nell'ufficio tecnico del Comune di Occhiobello, Elena Culatti in servizio a Gaiba e Sara Zamberlan in servizio a Stienta: «Il servizio civile è una esperienza di cittadinanza attiva – ha detto Francesco – che impegna i giovani dai 18 ai 28 anni di età e li rende partecipi della propria comunità in modo che si rendano utili alla collettività. Sto svolgendo il servizio nell'Ufficio progettazione e mi occupo di gestire l'istruzione delle pratiche per il Sism degli eventi calamitosi del maggio 2012 e inoltre sono affiancato ad un geometra del Comune di Occhiobello per quanto riguarda la parte di progettazione delle opere pubbliche. Io sono diplomato geometra e ho fatto il praticantato ed anche l'esame per la libera professione e in questo momento che c'è anche una crisi dell'edilizia, ho sfruttato questa possibilità di fare il servizio civile in modo che riesco anche ad imparare, a capire meglio come funziona un ufficio pubblico ed ho la possibilità di conoscere anche nuove persone». Elena sta invece svolgendo un servizio presso l'internet point di Gaiba e nel servizio della biblioteca: «Prima però abbiamo svolto dei servizi di volontariato con i bambini, quest'estate abbiamo fatto dei campi estivi e poi mi sono occupata di vari casi sociali, con l'assistente sociale del mio Comune. Ora mi occupo dell'internet point che è attivo quattro giorni alla settimana» Elena ha 21 anni e si laureata  assistente sociale a dicembre del 2013: «Mi è sempre piaciuto occuparmi delle tematiche del sociale – ha aggiunto – e a tutto quello che gravita attorno a questo settore». 
Il servizio civile è un impegno tosto, perché richiede  trenta ore settimanali e mensilmente si richiede un compenso di circa 430 euro. «Il mio servizio consiste nel trasporto delle persone anziane o impossibilitate presso le varie strutture sanitarie del distretto  dell'Ulss 18 – spiega Sara – quando non sono impegnata in questo servizio resto in ufficio e aiuto nello svolgimento delle varie pratiche dei servizi sociali e dell'anagrafe».
Sara sta studiando filosofia ed è al terzo anno: «Ho scelto di fare il servizio civile perché mi è sempre piaciuto il mondo del volontariato ed il rapporto con gli altri in generale e poi, avendo quasi terminato l’Università e non vedendo grandi sbocchi professionali confacenti al mio studio, l'ho ritenuta una occasione interessante come crescita professionale e personale». 
Molti giovani dunque vedono come una opportunità il Servizio Civile e se da un lato i giovani che stanno sperimentando uqesta esperienza ne parlano positivamente e incentivano il Governo a dare maggiori possibilità ai giovani di poterlo svolgere, dall’altra il Governo non ha ancora le idee chiare come ha ricordato Casoni: «L’ultimo bando pubblicato era di 15 mila posti mentre qualche anno fa erano disponibili ben 50 mila posti». 





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