Arab Rovigo si occupa questa settimana di ci mette in dialogo con Khalid Rhazzali, docente universitario, sociologo in continua ricerca che dopo la laurea in scienze politiche e un master in scienze delle migrazioni a Roma, ha conseguito il titolo di Dottore di ricerca in sociologia dei processi interculturali e comunicativi presso l’Università di Padova. E’ dottore di ricerca in sociologia a Parigi. Insegna all’Università, sociologia dei diritti umani e introduzione al linguaggio di sociologia.
Dounia e Valentina hanno chiesto a Khalid quali sono le sfide che le seconde generazioni di immigrati devono affrontare nel nostro paese: «Alcune agende politiche – ha detto Khalid – dovrebbero tenere conto che la società italiana ci segnala una crisi, prima di quella economica, quella culturale. Ci sono due Italie una con poca sensibilità nei confronti dell’immigrazione ed un’altra che invece dimostra maggiore sensibilità e che ha permesso alla prima generazione di entrare nel parlamento europeo da ben due legislazioni».
Quindi questo è stato un passo avanti, mentre c’è un’altra Italia che si oppone, che resiste a questi cambiamenti, negando una realtà già presente come quando critica il ministro Cecilie Kyenge: «l’elezione del ministro rappresenta sicuramente un successo però alla base deve esserci una base adeguata, è chiaro che una popolazione anziana come quella italiana è più resistente al cambiamento, ma non si può negare che dal punto di vista anagrafico la situazione sia in cambiamento. Le giovani generazioni di immigrati, figli di immigrati, stanno scontando una difficoltà di inserimento sociale e lavorativo ed è questa una grande sfida da affrontare. Dall’altra parte non sono nemmeno figli del loro paese, del paese di provenienza dei loro genitori. Quindi è una doppia crisi identitaria».
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