lunedì 16 giugno 2014

Il catalogo delle cinquecentine della Biblioteca del Seminario


E’ stato completato recentemente il nuovo Catalogo delle cinquecentine, della Biblioteca del Seminario. Un lavoro che abbiamo voluto presentare anche agli ascoltatori di Radio Kolbe, nel corso della rubrica Ponte Radio, con Adriano Mazzetti, collaboratore della biblioteca e con Francesco Lazzarini che con Elisabetta Baesso  ha curato la realizzazione dell’opera. L’intervista è stata anche l’occasione per parlare delle attività che sta svolgendo la biblioteca: «si stanno inserendo opere recenti – ha detto Mazzetti - che riguardano il territorio diocesano e temi sui quali la biblioteca è spacializzata: spiritualità  storia della Chiesa, Sacra Scrittura, Teologia, Dogmatica, Filosofia. Settori dei quali la biblioteca possiede migliaia di opere e ne acquisisce in continuazione. La biblioteca del seminario è la seconda di importanza a livello provinciale dopo l’Accademia dei Concordi con le sue 130 mila opere. E’ una biblioteca che è stata molto curata in passato grazie ad ottimi bibliotecari che se ne sono occupati, gli ultime dei quali sono stati mons. Aldo Balduin e mons. Bernardino Merlo. La biblioteca risale al ‘700 ed è collegata al Vescovo di Adria Mons. Arnaldo Speroni, venne costituita nella sede storica del seminario, ovvero il palazzo che attualmente è sede dell’Archivio di Stato, ed è cresciuta molto nell’800 con gli apporti di mons. Ramello e nel ‘900 con altri sacerdoti». Lazzarini ha parlato in maniera specifica del catalogo delle cinquecentine: «E’ un progetto nato grazie a mons. Bernardino Merlo e siamo partiti da un catalogo fatto da mons. Balduin ed abbiamo svolto una ricognizione sul campo passando ad uno ad uno tutti i volumi catalogati e confrontando ogni esemplare con i moderni sistemi di catalogazione come per esempio l’Edit 16 (il censimento delle edizioni italiane del 16° secolo» Si è parlato poi della recente mostra sulle Bibbie che sono conservate presso la biblioteca, una esposizione organizzata in occasione del Festival Biblico ed ancora visitabile presso gli spazi della biblioteca. «E’ una mostra che può diventare itinerante ed essere quindi messa anche a disposizione dei comuni che ne facciano richiesta», ha detto Mazzetti. Tra le opere esposte anche la Bibbia Plantin: «Tra il 1570 ed il 1573 ad Anversa, Cristoforo Plantin pubblicò la Bibbia Poliglotta con testi in ebraico, aramaico, greco, siriano e latino – ha detto Lazzarini – un lavoro che durò quattro anni con l’impiego costante di 60 operai».

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