Nel corso dell'intervista Antonioli ha ripercorso le tappe salienti della vita di Germani: «Orfano di padre dall'età di sei mesi, ha partecipato da volontario alla Grande Guerra dove è stato ferito ed è stato decorato un paio di volte, tornato a Padova ha ripreso gli studi universitari.
Ed è proprio a Padova che ha conosciuto la persona che gli ha cambiato la vita: Giacomo Matteotti. Germani è attratto dal magnetismo che caratterizza il politico socialista ne condivide gli ideali e si schiera al suo fianco contro il dilagante terrore fascista. Una scelta che trasformerà in una via crucis la sua vita. Germani viene coinvolto nell'attentato a Matteotti e ne affronterà le conseguenze, anche sul piano fisico. Si trasferisce a Trieste città natale della moglie e lì entra in contatto con Rossi e diventa un diffusore della stampa antifascista.
Nel 1931 c'è un'altra data che cambia la vita del giovane medico che nel frattempo si è sposato ed è diventato padre. La madre di Matteotti, Elisabetta Garzarolo gli chiede un aiuto, una volta che lei fosse deceduta, per fare espatrirare la vedova ed i figli del deputato assassinato. Lui farà il possibile per esaudire questo desiderio. Però qualcosa andrà storto e Germani verrà arrestato».
Insomma è una storia veramente interessante, di amicizia, di lotta, di valori quella di questo cittadino polesano che grazie ad Antonioli , che ha compiuto una ricerca durata tre anni, abbiamo la possibilità di conoscere.
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