A seguito del terremoto che ha colpito l'Emila nel 2012 è uscito un bando speciale di Servizio Civile Nazionale che ha assegnato alcuni posti anche nella nostra provincia, in particiolare per i Comuni dell'alto Polesine.
Tre dei volontari, volontari che hanno partecipato a questo bando sono ospiti nella puntata di Radio
Volontariato in onda nella prima metà di febbraio.
In particolare, alle domande
partire dal microfono di Francesco Casoni hanno risposto Francesco Rossi, che
sta svolgendo il servizio nell'ufficio tecnico del Comune di Occhiobello, Elena
Culatti in servizio a Gaiba e Sara Zamberlan in servizio a Stienta: «Il
servizio civile è una esperienza di cittadinanza attiva – ha detto Francesco –
che impegna i giovani dai 18 ai 28 anni di età e li rende partecipi della
propria comunità in modo che si rendano utili alla collettività. Sto svolgendo
il servizio nell'Ufficio progettazione e mi occupo di gestire l'istruzione
delle pratiche per il Sism degli eventi calamitosi del maggio 2012 e inoltre
sono affiancato ad un geometra del Comune di Occhiobello per quanto riguarda la
parte di progettazione delle opere pubbliche. Io sono diplomato geometra e ho
fatto il praticantato ed anche l'esame per la libera professione e in questo
momento che c'è anche una crisi dell'edilizia, ho sfruttato questa possibilità
di fare il servizio civile in modo che riesco anche ad imparare, a capire
meglio come funziona un ufficio pubblico ed ho la possibilità di conoscere
anche nuove persone». Elena sta invece svolgendo un servizio presso l'internet
point di Gaiba e nel servizio della biblioteca: «Prima però abbiamo svolto dei
servizi di volontariato con i bambini, quest'estate abbiamo fatto dei campi
estivi e poi mi sono occupata di vari casi sociali, con l'assistente sociale
del mio Comune. Ora mi occupo dell'internet point che è attivo quattro giorni
alla settimana» Elena ha 21 anni e si laureata assistente sociale a dicembre del 2013: «Mi è sempre
piaciuto occuparmi delle tematiche del sociale – ha aggiunto – e a tutto quello
che gravita attorno a questo settore».
Il servizio civile è un impegno tosto,
perché richiede trenta ore
settimanali e mensilmente si richiede un compenso di circa 430 euro. «Il mio
servizio consiste nel trasporto delle persone anziane o impossibilitate presso
le varie strutture sanitarie del distretto dell'Ulss 18 – spiega Sara – quando non sono impegnata in
questo servizio resto in ufficio e aiuto nello svolgimento delle varie pratiche
dei servizi sociali e dell'anagrafe».
Sara sta studiando filosofia ed è
al terzo anno: «Ho scelto di fare il servizio civile perché mi è sempre
piaciuto il mondo del volontariato ed il rapporto con gli altri in generale e
poi, avendo quasi terminato l’Università e non vedendo grandi sbocchi
professionali confacenti al mio studio, l'ho ritenuta una occasione interessante
come crescita professionale e personale».
Molti giovani dunque vedono come una opportunità
il Servizio Civile e se da un lato i giovani che stanno sperimentando uqesta
esperienza ne parlano positivamente e incentivano il Governo a dare maggiori
possibilità ai giovani di poterlo svolgere, dall’altra il Governo non ha ancora
le idee chiare come ha ricordato Casoni: «L’ultimo bando pubblicato era di 15
mila posti mentre qualche anno fa erano disponibili ben 50 mila posti».
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