Ospite della puntata di questa
settimana di Linea di Meta è Enrica Quaglio, ex giocatrice delle Rose Rugby
Rovigo, la squadra di rugby femminile del Polesine. Enrica assieme ad Andrea
Nalio ha commentato il successo della nazionale italiana femminile, che ha
battuato il Galles per 12 a 11, una vittoria arrivata dopo che le italiane
erano state in svantaggio per 8-0 ed anche della bella prestazione della
squadra maschile, che ha perso contro il Galles ma ha giocato molto bene.
Per
quanto riguarda le ragazze, Enrica ha detto: «La nazionale femminile non è il
primo risultato utile che porta a casa, nonostante avesse persone per 32 a 0
contro l’Irlanda un mese fa, ma da diversi anni l’Italia porta a casa dei buoni
risultati, è un gruppo in crescita, anche loro stanno svecchiando la formazione
e poi ci sono anche diverse ragazze infortunate, tra cui l’ex capitano Paola
Zangirolami. Io seguendo la partita su internet, ho scritto su Facebook che ce
la potevamo ancora fare e poi questo è successo e abbiamo portato a casa la
partita. Questo significa che ci hanno creduto fino alla fine ed hanno saputo
costruire azioni che le hanno portate in meta». Un fattore importante di questo
gruppo è sicuramente l’allenatore Andrea Di Giandomenico: «Si diciamo che è la
persona giusta perché allenare le donne non è come allenare gli uomini e nel
rugby questo è ancora più impegnativo perché si tratta di uno sport
particolare. Ritengo che sia la persona giusta per allenare la femminile e poi
Andrea è una persona che ha una dote che nella nostra società è molto rara
ovvero la capacità di ascoltare ma anche di capire le persone. Credo che oltre
alla preparazione tecnica sia molto bravo a gestire il team». Hanno poi parlato
dell’attività dell’Asd Le Rose Rugby che ha un appuntamento fisso annuale
ovvero il Torneo Petternella, poco prima dell’autunno, qualche anno fa la
società è riuscita ad organizzare una partita della nazionale femminile contro
l’Irlanda, Andrea Nalio ha chiesto se è possibile ripetere l’evento «Le ragazze
mi chiedono di giocare a Rovigo perché giocare qui è tutta un’altra cosa, sia
per il pubblico, per il campo che è bello ed anche per la sua storia, ci
sarebbe piaciuto fare diventare Rovigo sede di un appuntamento fisso del sei
nazioni ma le spese sarebbero tutte a nostro carico e quindi il cuore vorrebbe
farlo ma è molto difficile anche perché richiede una macchina organizzativa solida
e affidabile». Nella seconda parte della puntata hanno parlato della nazionale maschile.
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