martedì 20 maggio 2014

Alle porte del Festival Biblico



Si avvicina l'appuntamento con il Festival Biblico, in programma dal 23 al 25 maggio. A conclusione della serie di puntate intitolate “Aspettando il Festival biblico” che abbiamo realizzato in collaborazione con gli amici dell'emittente evangelica rodigina “Radio Voce nel Deserto”, abbiamo avuto come ospiti in studio il coordinatore del Comitato organizzatore del Festival, Don Andrea Varliero ed il Coordinatore degli eventi del Festival Fiorenzo Scaranello. Alla richiesta di Nazzareno e Luciana di fare il punto della situazione a pochi giorni di distanza don Andrea dice: «stiamo vivendo la sana tensione che caratterizza le attese di un grande evento. L'impianto organizzativo sta reggendo e devo ringraziare le persone che si sono impegnate in questa splendida avventura. Dobbiamo un grazie anche alle istituzioni che si sono state sensibili e attente alla nostra proposta, facendo di Rovigo una città alla pari con le altre». Scaranello ha ricordato come è nata l'idea del festival: «era da un po' di tempo che con gli amici del Centro Culturale Edith Stein stavamo pensando alla opportunità di fare un evento di questo tipo, sulla base anche dei festival che già venivano organizzati in altre città: il Festival della Letteratura a Mantova, il Festival della Filosofia di Modena, quello dell'Economia di Trento. Secondo appunto questa nuova modalità di proporre i saperi oggi, una modalità che va incontro alle persone nei luoghi dove queste lavorano o dove vivono. Inizialmente puntavamo a qualcosa di nicchia, sulla base anche delle esperienze che avevamo come centro culturale, si pensava ad un festival dedicato al rapporto tra religione e fede. Poi Don Claudio Gatti in un giorno caldissimo del luglio 2013, fu il primo a lanciare la proposta di raccordarci con il Festival Biblico di Vicenza che quest'anno celabra la decima edizione, visto anche il raccordo già esistente con l'Università cattolica del Sacro Cuore. Abbiamo poi coinvolto don Andrea, perché è giovane e poi è dotato di una intelligenza pastorale da valorizzare e da sostenere. Ed infine anche perché è direttore dell'Ufficio Catechistico diocesano».










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