venerdì 10 gennaio 2014

Mamma Rosa, raccontata da Fra Gianluigi Pasquale

 

Puntata speciale di Ponte Radio, condotta da don Bruno. Ospite è fra Gianluigi Pasquale, padre cappuccino (professore di Teologia all'Università Lateranense), che è pronipote della Beata Eurosia Fabris Barban detta Mamma Rosa (una figura che gli ascoltatori della nostra rubrica Voce Francescana conoscono ormai bene) e proprio di lei si è voluto parlare nell'intervista radiofonica. «Mamma Rosa - ha detto fra Gianluigi - era una ragazza nata a Quinto Vicentino, nella diocesi di Vicenza la qualche conobbe un certo Carlo Barban che era rimasto vedovo a soli 23 anni. Questa giovane che collaborava in parrocchia e che tutti chiamavano Rosina, faceva la catechista, ed era anche conosciuta come "la sarta di Marola", paese in cui si era trasferita successivamente. 
La giovane conobbe questo Carlo Barban e soprattutto le due piccole bambine, Chiara e Italia, rimaste orfane perché la mamma era morta in giovane età. Siamo in epoca successiva alla prima guerra mondiale. Chiese perciò di sposare il giovane vedovo per dargli una nuova famiglia. Ed è stato questo l'atto eroico, che l'ha presentata come una fanciulla che ha dedicato la sua maternità ad una famiglia da cui però ha avuto altri nove figli di cui tre sacerdoti: due diocesani ed un francescano, padre Bernardino Barban che è stato molti anni qui a Monselice, che è anche suo biografo ufficiale.
E' una persona che sentiamo vicina, perché è una madre di famiglia (fra l'altro siamo nel 2014 anno in cui ci sarà il Sinodo della Famiglia)». Sia Giovanni Paolo II che Benedetto XVI hanno sostenuto la dichiarazione di Santità: «Io direi che i Santi si fiutano tra di loro.  Il processo di Beatificazione (che si è svolto a Padova e poi si è chiuso a Vicenza), pur essendo lei di Vicenza, fu chiuso dal Vescovo Cappuccino Girolamo Bortignon, poi una volta terminato il processo di ricognizione sembrava che tutto si fosse un po' sepolto, sotto la polvere della storia. Questa Mamma Rosa tutti sapevano che era morta in odore di santità, al suo funerale aveva partecipato una folla enorme di persone era in corrispondenza epistolare con San Giovanni Calabria e Pio XII aveva invitato a fare conoscere questa figura, ma non c'era nessun segnale da parte di Roma. Nel frattempo però ci fu una guarigione miracolosa successa ad una signora di Sandrigo, una certa Anita Casonato che è morta nel 2012. Era stata guarita da un cancro e la guarigione è stata istantanea. Giovanni Paolo II prese in mano di persona la causa perchè voleva esaminare l'apporto della figura femminile alla chiesa. Questo è stata la grande intuizione di Pappa Giovanni Paolo II. Poi è successo un fatto incredibile . Era stata fissata la data di Beatificazione nell'aprile del 2005 in concomitanza con quella del padre fondatore dei padri dehoniani, Padre Giovanni Leon.  Se non che il 2 aprile venne a mancare Papa Giovanni Paolo II. Poi non appena è stato eletto Papa Benedetto XVI ha voluto procedere con la sua Beatificazione, ed è stata la prima beatificazione "Extra Urbem". 

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