E' stata ospite la scorsa
settimana, della rubrica “Per un pugno di film”, condotta da
Simone Muraro e Denis Maragno, Daniela Muraca, che ha seguito per il
nostro settimanale, la 71ª edizione della Mostra di arte
cinematografica di Venezia. «La mia permanenza si è limitata a tre
soli giorni, ma sono stati molto speciali e sufficienti per fare
delle considerazioni. La mia impressione è che la 71ª mostra del
cinema si è dimostrata in tutta la sua giovinezza – ha detto la
Muraca – ho notato che l'atmosfera della crisi economica,
prurtroppo si fa sentire e l'ho colto anche dagli umori del pubblico
per esempio quando ero davanti al red carpet ho avuto modo di
parlare con un gruppo di ragazze che lavorano come commesse in alcuni
negozi a Venezia, dicevano che ci sono stati dei tagli nelle
collaborazioni. Secondo me poi diminiuse anche il divismo e ci si
immerge maggiormente in una atmosfera di lavoro, questo lo si è
visto anche tra le rappresentanti delle case di moda che erano tutte
in divisa nera, ma non era una eleganza ostententata e lasciavano
prevalere la concretezza. Pere quanto riguarda i film a prevalere
sono stati senz'altro i film di approfondimento, che scendono alle
radici dell'essere umano, in tutti i film che ho visto, in quelli
italiani e in quelli stranieri. Tra i film che ho visto Anime nere
di Francesco Munzi che fotografa la situazione delirante della
'ndrangheta, il film è girato sull'Aspromonte, con gli attori che
recitano in dialetto calabrese e poi sottotitolato in Italiano ed in
Inglese. Un film che possiamo avvicinare a La Trattativa di
Sabrina Guzzanti che parla del rapporto tra Stato e Mafia e anche in
questo caso c'è un approfondimento di non poco conto.
E' emerso
anche un bisogno di spiritualità che è emerso anche negli altri due
film italiani in concorso in particolare ne La vita oscena di
Renato De Maria che non capisci bene se è onirico o realista ma che
punta dritto alle radici del dolore. Anche il film vincitore Un
piccione seduto su un ramoriflette sull'esistenza è
un film molto profondo.
Una bella novità del
Festival come ha sottolineato Daniela è il “Venice Film Market”
che si organizza al terzo piano dell'Hotel Excelsior ed è una
occasione di incontro tra produttori ed acquirenti anche stranieri si
incontrano, perchè il cinema è anche mercato in fondo.
L'Italia ha conquistato il premio di
migliore attrice con Alba Rohrwacher per “Hungry Hearts” di
Saverio Costanzo. Film che ha ricevuto anche la coppa volpi per la
migliore interpretazione maschile da parte dell'attore americano Adam
Driver.
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